«L’amenità d’aere d’Acerno più che salubre, acque cristalline, di facile digestione, ambiente ventilato da salubri venti», così scrivevano i Dottori della Scuola Medica Salernitana già nel lontano 1646 definendo Acerno come la località più idonea per riprendersi dalle convalescenze.
Sono passati oltre tre secoli e mezzo e "il polmone verde" della nostra cittadina continua a pulsare grazie a ettari ed ettari di monti ricoperti di aceri, castagni, lecci, ontani, faggi, olmi e pioppi bianchi, e poi gli altopiani e l’impetuoso rincorrersi d’acque incontaminate, popolate di trote, meta di pescatori ed amanti della natura.

«L’amenità d’aere d’Acerno più che salubre, acque cristalline, di facile digestione, ambiente ventilato da salubri venti», così scrivevano i Dottori della Scuola Medica Salernitana già nel lontano 1646 definendo Acerno come la località più idonea per riprendersi dalle convalescenze.
Sono passati oltre tre secoli e mezzo e "il polmone verde" della nostra cittadina continua a pulsare grazie a ettari ed ettari di monti ricoperti di aceri, castagni, lecci, ontani, faggi, olmi e pioppi bianchi, e poi gli altopiani e l’impetuoso rincorrersi d’acque incontaminate, popolate di trote, meta di pescatori ed amanti della natura.

Il Bosco di Acerno

  • dove si trova
  • Acerno (SA)
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